Porsche 911 RWB: Storia, scheda tecnica, tuning e passione iconica.

Porsche 911 RWB: Storia, scheda tecnica, tuning e passione iconica.

Introduzione

Quando si pensa a icone dell’automobilismo sportivo, la Porsche 911 figura tra le prime in lista: un’auto capace di unire performance, storia, innovazione tecnica e linee inconfondibili, che hanno attraversato indisturbate sei decenni di evoluzione. Eppure, per una fetta di entusiasti amanti del tuning e della cultura custom, la vera leggenda contemporanea nasce in Giappone, tra le mani di un artigiano visionario: Akira Nakai. Sotto l’emblema di Rauh-Welt Begriff (da cui prende il nome RWB), Nakai trasforma la 911 in qualcosa di nuovo, un sacrilegio per gli amanti del marchio, ma irresistibilmente attraente per gli appassionati del “bello e dannato” su quattro ruote.Questo articolo offre una panoramica completa sulle Porsche 911 RWB, partendo dalla biografia e filosofia del fondatore, passando attraverso la storia delle prime build, l’evoluzione dei modelli, le caratteristiche tecniche, le modifiche estetiche e meccaniche, e l’impatto culturale globale. Ampio spazio sarà infine dedicato all’avventura di RWB in Italia, culminata nel progetto “Venice”. L’obiettivo è fornire a tutti gli amanti delle sportive e del tuning una guida approfondita, accurata e accattivante, ricca di dettagli, analisi e riferimenti originali.

Storia di Akira Nakai e della fondazione di RAUH-Welt Begriff

Akira Nakai nasce nel 1965 a Chiba, nei sobborghi di Tokyo. Fin da giovane è attratto dall’underground automobilistico, sviluppando la sua passione nelle officine locali e, soprattutto, nel mondo delle gare clandestine di drifting. Nakai inizia la sua carriera come meccanico e subito mostra un’attitudine particolare per la personalizzazione e il tuning, in particolare sul telaio delle Toyota AE86. Da qui nasce “Rough World”, crew di drifter che unisce aerografie improvvisate, camber estremi e meccanica portata al limite.Il passaggio dalle giapponesi JDM alle Porsche avviene per caso, come raccontano numerose fonti. Una Porsche 911 serie G degli anni ’80, incidentata e trasandata, entra nell’officina dove Nakai lavora, il quale, ammaliato dalla piccola

sportiva, la acquista e la trasforma in un laboratorio per la sua espressione creativa. Il risultato è una 911 completamente ri-progettata: parafanghi allargati, assetto abbassato, roll-bar e bodykit fuori misura. Tutto realizzato a mano libera, nasce così la Stella Artois, la prima RWB, battezzata con il nome della birra preferita di Nakai.

Nel 1997 Nakai fonda ufficialmente la sua officina: RAUH-Welt Begriff, sintesi tra il “Rough World” giapponese e un’espressione tedesca che, letteralmente, significa “concetto di mondo grezzo”. Il nome stesso incarna la filosofia di Nakai: contaminazione tra culture, pensiero laterale, rottura delle norme e un approccio quasi spirituale al tuning, dove la tecnica è al servizio dell’estetica e dell’esperienza personale, più che della performance pura.Oggi, Nakai è riconosciuto come uno dei preparatori più influenti e radicali della scena tuning mondiale, oggetto di documentari, eventi internazionali, giochi (come Need for Speed) e culto social mediatico.

Dalle Prime Porsche RWB all’Espansione Globale

La “Stella Artois” segna non solo la nascita del mito, ma anche l’impronta stilistica di tutte le future RWB: paraurti sagomati, parafanghi extra large, spoiler esageratamente vistosi, livree estreme e,

soprattutto, ogni auto non è mai la semplice somma di pezzi after-market, ma una costruzione artistica e irripetibile. L’effetto mediatico di Stella Artois è travolgente: negli anni 2000, il nome RWB circola sui blog e nei forum specializzati, le sue auto partecipano ai raduni più esclusivi, appaiono in gare come l’Idlers 12h a Motegi e conquistano clienti dal Sud-est asiatico, dagli Stati Uniti e, successivamente, dall’Europa.

Limitazione, esclusività e “filosofia dell’unicità”

A differenza di altri tuner, Nakai impone da subito regole precise: una sola RWB per cliente; conversione e montaggio solo da parte sua; processo creativo condiviso ma non negoziabile; ogni macchina deve ricevere un nome unico, segno della sua individualità e del legame tra artista, committente e auto. Questo approccio contribuisce a creare un’aura di esclusività, tanto che la lista d’attesa arriva anche a 2-3 anni nei periodi di massima domanda.

Evoluzione dei modelli RWB sulle generazioni 911

Le Porsche 911 modificate da RWB coprono principalmente queste generazioni:

•     911 G-Body (1973-1989)

•     930 (1975-1989)

•     964 (1989-1994)

•     993 (1993-1998)

•     996 (1997-2004)

•     997 (2004-2012)

Ogni generazione rappresenta una “tela bianca” sulla quale Nakai può realizzare la sua arte.

Le Modifiche RWB: Estetica, Aerodinamica e Meccanica

La trasformazione estetica è il cuore della filosofia RWB e la principale responsabile dell’effetto “wow” che queste Porsche generano ovunque compaiano. Il kit tipico comprende:

• Parafanghi ultra-larghi e rinnovati: l’elemento più iconico, con sbalzo di 10-15 cm per lato.

Paraurti anteriore e posteriore custom: design ispirato alla GT2/GT3 racing anni ’90.

Minigonne e side skirt: allargate e sagomate per enfatizzare il profilo basso e largo.

Spoiler posteriore: dall’iconico “whale tail” fino all’enorme ala stile GT da Endurance.

Splitter, air intake: elementi aerodinamici opzionali.

Livrea personalizzata: colorazione artigianale, spesso multistrato, e badge/nome esclusivo.

Finiture a vista: presenza delle viti e rivetti come cifra stilistica, talvolta celebrati, altre volte nascosti a seconda delle richieste.

Nakai lavora rigorosamente a mano libera: ogni fender viene sagomato, tagliato e posizionato senza ausilio di sagome o misurazioni elettroniche, e il montaggio avviene sempre “live”, spesso davanti a un pubblico di appassionati nei weekend di build.

Pur nascendo come progetto di “aesthetic tuning”, molte RWB implementano serie modifiche meccaniche, per avvicinare la guida al look da race car:

Assetto custom: coilover regolabili (Aragosta, Silvers Neomax S, Bilstein custom), abbassamento estremo, camber accentuato.

Freni maggiorati: spesso kit Endless, con pinze e dischi forati maggiorati.

Motore: si parte dalla unità originale, spesso portata da 3.6 a 3.8 litri attraverso alesatura, testate lavorate, racing chip, sistema di sovralimentazione con compressore o turbina (TPC kit), rapportando potenze tra 270 e over 400 CV.

Scarico: sistema completo racing in acciaio inox, realizzato ad hoc (Supersprint, Ragazzon, artigianali), spesso con collettori sportivi e catalizzatori metallici.

Ruote e gomme: cerchi Brixton/ SSR/ Rotiform/ BBS da 18”, canale fino a 13J posteriore, gomme larghezza 315/335, pneumatici semislick o racing.

L’interno può rimanere stock, spogliarsi di ogni comfort (roll-cage, sedili contenitivi, sterzo racing) oppure essere impreziosito da materiali di pregio (Alcantara, carbonio, sellerie su misura).

Esempi di build:

La “Spirit of 147” (nata per Need for Speed e successivamente modificata per SEMA), la “Venice” italiana, la “Hibiki” inglese o la “Stella Artois” originaria.

Processo di creazione: come nasce una RWB

Il viaggio verso una Porsche 911 RWB inizia sempre con un contatto diretto tra cliente e filiale nazionale RWB (es. RWB Italia/Josefin Garage, RWB Europe, RWB UK, ecc.). Il processo si svolge in più fasi:

1. Scelta della base: 911 usata (964, 993, 996, ecc.), anche direttamente fornita dal cliente.

2. Preparatoria meccanica: gli esperti delle filiali procedono a eventuali upgrade tecnici (assetto, scarico, elettronica, freni).

3. Ordine del bodykit: fornitura del kit estetico dal Giappone o via filiale ufficiale.

4. Arrivo di Nakai: il montaggio del widebody viene effettuato rigorosamente dal fondatore di RWB, in presa diretta, davanti a pubblici selezionati e sempre in clima celebrativo.

5. Naming: ogni RWB riceve un nome personale, unico, applicato sulle minigonne o sul parabrezza.

6. Consegna: la vettura viene battezzata con la fascia parasole RWB e consegnata al nuovo proprietario.

La creazione di una RWB è dunque sempre evento, un rito collettivo, con una cura intima e artigianale che la distingue radicalmente dalla pura aftermarket customization delle grandi industrie del tuning.

Impatto culturale e comunità internazionale

Blasfemia o Genio? Il dibattito dei puristi

Le RWB suscitano emozioni forti ovunque compaiano: amore incondizionato tra i fan della cultura custom, diffidenza e a volte ostilità tra gli irriducibili puristi Porsche, che vedono nell’approccio “taglia-ogni-originalità” di Nakai un tradimento dell’eredità tedesca. Eppure, il fenomeno RWB ha introdotto una nuova narrazione nel tuning europeo: la 911 smette di essere intoccabile, la “sacerdotessa” del minimalismo diventa icona di libertà individuale e self-expression.

Intorno a Nakai e alle sue build, fioriscono forum, club, pagine social e raduni internazionali. Ogni build diventa racconto, documentario, spesso immortalato dal vivo con video virali o live streaming sui social network. Ciò che distingue RWB dagli altri fenomeni di tuning è la centralità della relazione tra committente, artista e vettura – un triangolo emotivo che trasforma l’auto in oggetto di storytelling, appartenendo tanto al proprietario quanto alla community.

In Italia la community è in rapida crescita, grazie anche all’attività social di figure come Alvise Scarpa (Josefin Garage), agli eventi esclusivi e al passaparola tra collezionisti, influencer e youtuber specializzati.

Le RWB sono protagoniste di raduni istituzionali come Luftgekühlt (USA e Germania), SEMA Show (Las Vegas), Tokyo Auto Salon, Idlers Games e Verva Street Racing, oltre a una fitta serie di eventi locali nelle capitali europee, asiatiche e americane. Raduni tematici sono ormai diffusi anche in Italia, sia sotto l’egida di Porsche Club (Registro Italiano Porsche 911) sia in fiere e festival dedicati alla cultura giapponese ed euro-jdm, come la Kizuna Expo di Roma.

Porsche 911 RWB in Italia: Il caso “Venice” e RWB Italia

Nel 2024, Akira Nakai ha dato vita alla prima Porsche 911 RWB ufficiale in Italia, grazie alla passione e all’iniziativa di Josefin Garage (Treviso), guidato da Alvise Scarpa. Il progetto ha visto la collaborazione tra filiali europee RWB (RWB Europe NL), la storica Carrozzeria Tosello e aziende artigiane come Ragazzon (scarichi sportivi).

Il debutto del primo esemplare – denominato “Venice” – è avvenuto nel luglio 2024 in una location d’eccezione: il Casinò di Venezia Ca’ Vendramin Calergi, tra scalinate rinascimentali e vista sul Canal Grande. La build, documentata e celebrata come autentico evento, simboleggia la sintesi tra artigianalità nipponica e cultura del design italiano, aprendo una nuova stagione per la personalizzazione Porsche nel nostro paese.

Venice” nasce su base 911 (964) Carrera 4 del '90. Oltre al bodykit RWB, sono stati installati:

• Eprom, filtro aspirazione e scarico Ragazzon personalizzati

• Colorazione custom su quattro strati dal nero al rosso

• Sostituzione di volante e sedili interni

• Componenti assetto RWB e pneumatici racing

L’assemblaggio del kit estetico è stato affidato direttamente alle mani di Nakai, concludendo con l’applicazione della fascia adesiva RWB sul parabrezza e la consegna formale al committente.

Numeri, mercato e prospettive RWB in Italia

Secondo dati forniti da RWB Europe e dagli organizzatori italiani:

Le build RWB su 911 in Europa si attestano tra le 300 e le 400 dagli anni 2000 ad oggi.

• Ogni anno, RWB realizza 60-70 trasformazioni totali a livello mondiale.

L’attesa per l’arrivo di una build in Italia supera spesso 1 anno e i clienti italiani sono in costante crescita, attratti dalla combinazione tra unicità, performance e storytelling personale. I costi per una RWB italiana sono allineati a quelli internazionali: a partire da 180.000-220.000€ a salire, a seconda della base, delle personalizzazioni e del coinvolgimento di artisti/artigiani locali.

Valore di mercato e investimenti

I kit body RWB, a seconda della generazione, partono da circa 24.000 dollari (solo kit) fino a 31.000 dollari (generazione 993-997). A questi si aggiungono:

• Kit ruote SSR o analoghi: 5.500 dollari in media

• Assetto Aragosta/Silvers: 5.500 dollari

• Champion wing (ala racing): 1.300 dollari

• Scarico custom: dai 2.000 ai 6.000 dollari (artigianali, omologati o racing)

Il valore aggiunto è soprattutto il tempo, la maestria e la presenza di Nakai che rappresenta un onorario a parte. Creare una RWB oggi significa investire almeno 150.000 dollari tra base donatrice e customizzazione, ma sul mercato dell’usato i valori possono salire ben oltre i 200.000-250.000 dollari, con esemplari da collezione quotati fino a 350.000 dollari.

Normative, aspetti legali e omologazione delle RWB in Italia

In Italia (e in Europa), le modifiche radicali (carrozzeria, assetto e scarico) come quelle effettuate da RWB pongono interrogativi legali non banali. Secondo il regolamento (UE) 2018/858, ogni modifica implica l’obbligo di omologazione dei componenti e del veicolo presso la Motorizzazione, salvo che la vettura venga utilizzata esclusivamente in pista. In particolare:

Il bodykit deve rispettare le disposizioni su urto pedone, larghezza massima, sporgenze e materiali (omologazione CEE).

Ruote e pneumatici devono essere compatibili con le misure ammesse a libretto o richiedere aggiornamento delle specifiche.

Gli scarichi sportivi devono essere omologati e riportare marcature regolari (CE o E), pena la circolazione esclusiva in aree private o durante eventi riconosciuti.

L’omologazione di veicoli “unici” (singoli o di piccola serie) è previsto attraverso la procedura di omologazione individuale UE (art. 44 regolamento 2018/858), ma richiede una pratica articolata, test dedicati e procedure tecniche spesso lunghe e costose. Alcune filiali RWB nazionali e aziende di consulenza specializzate supportano il cliente in queste fasi pre e post trasformazione.

Consigli per la circolazione:

• Utilizzare componenti certificati o omologati.

• Procedere con aggiornamento dei documenti a libretto tramite Motorizzazione.

• In caso di omologazione non ottenibile, limitare la circolazione a trackday, raduni chiusi o eventi privati.

Per le auto storiche (911 fino al 1997) il regime di omologazione è più flessibile, ma la modifica permanente della carrozzeria può comportare la decadenza di eventuali riconoscimenti di storicità (ASI, Registro Storico Porsche) e i relativi benefici fiscali.

Copertura mediatica e presenza online

Le RWB sono tra i soggetti più “fotografati” negli ultimi dieci anni nei social automotive, grazie anche alla compresenza tra cultura giapponese e heritage Porsche. Oltre a siti specialistici (Veloce.it, TuningBlog.eu, Garage Italia, RollingSteel, Quattroruote, Automobile360, ecc.), numerosi blog internazionali (Speedhunters, Fatlace, Hoonigan), magazine e canali Youtube forniscono interviste, live build e approfondimenti tecnici.

I forum di settore come PorscheMania, Pelican Parts e Reddit r/Porsche ospitano costantemente dibattiti sull’autenticità, sulla filosofia e sui dettagli tecnici delle build RWB, e molti proprietari condividono le proprie esperienze di acquisto e personalizzazione.

Community, percezione e futuro del tuning RWB

Nella community degli appassionati, la Porsche 911 RWB rappresenta spesso una “pietra di paragone” tra chi predilige la conservazione storica e chi sposa la filosofia del tuning d’autore: molti ammirano il coraggio e la coerenza di Nakai, altri storcono il naso di fronte a ogni scalfittura dell’originale heritage. Indipendentemente dalla posizione, l’esistenza stessa dell’RWB ha stimolato creatività, dibattito e nuovi linguaggi estetici nella scena tuning.

Numerosi sono poi i collezionisti che vedono nelle RWB un investimento emozionale e un oggetto di design, trascendendo la pura performance e abbracciando la visione “custom as fine art” che Nakai ha imposto come cifra stilistica ed espressiva globalmente riconosciuta.

Nonostante la crescente attenzione alle emissioni, alle restrizioni legali e al cambiamento delle normative sulla circolazione di veicoli modificati, il fenomeno RWB non conosce crisi: le richieste sono stabili, le quotazioni continuano a crescere e la lista d’attesa è la prova tangibile che la Porsche customizzata “alla giapponese” è più viva che mai. Nuove build nascono ogni settimana in ogni continente, e la formula “one man, one car, one story” promette ancora lunghi anni di successo e mito.

Conclusioni: l’eredità della Porsche 911 RWB

La Porsche 911 RWB è molto più di una vettura sportiva elaborata. Rappresenta l’incrocio tra arte e meccanica, tra tradizione e innovazione, tra cultura giapponese dell’artigianato e performance teutonica. Quello creato da Akira Nakai non è semplicemente un kit o una moda effimera: è una filosofia che ha reso la customizzazione “su misura” una forma di espressione alta, un ampliamento di senso per la cultura dell’automotive.

Possedere una RWB significa entrare in una cerchia esclusiva di appassionati, vivere una relazione personale e artistica con il proprio mezzo e contribuire al racconto di un mito contemporaneo, controverso e affascinante.

Per chi guarda la 911 non solo con occhi da purista, ma con la voglia di osare, sognare e reinventare, la firma RWB rimarrà per sempre sinonimo di passione, eccesso, provocazione e libertà assoluta su quattro ruote. E proprio per questo, amarla o odiarla, una cosa è certa: non si può ignorarla.

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